Nel primo numero del 2017 commento il film Sully S&O_274_Sully, la storia del pilota ammarato sul fiume Hudson con un aereo di linea, salvando la vita di 155 persone.
Rientra in questo argomento tutto ciò che riguarda l’utilizzo della narrativa per approfondire i problemi del management e delle organizzazioni
Nel primo numero del 2017 commento il film Sully S&O_274_Sully, la storia del pilota ammarato sul fiume Hudson con un aereo di linea, salvando la vita di 155 persone.
Il dipinto di Tiepolo (figlio) il mondo nuovo evoca lo smarrimento diffuso di fronte a un futuro sconosciuto e incombente e la fiducia mal riposta in rimedi magici proposti da figure ambigue.
Sono usciti i numeri 271 e 272 di S&O
Tra i contenuti l’analisi del film premio Oscar il caso Spolight
E’ mancato remo ceserani grande studioso di letterature comparate. In questa intervista analizzava acutamente i problemi dell’insegnamento della letteratura nella scuola e nell’università, scrivendo tra l’altro: “È in atto da anni una tendenza, in molti paesi e anche in Italia, a trascurare nell’educazione scolastica gli insegnamenti delle cosiddette materie letterarie (la cura della lingua, la ricchezza e le sfumature del linguaggio parlato e scritto, lo spessore della storia), così come di quelli delle scienze forti (la matematica, le scienze naturali, i metodi della ricerca), e a dedicarsi molto di più alle conoscenze pratiche e strumentali o ad apprendimenti molto superficiali”.
E’ uscito il N.270_Sommario con un commento sull’ultimo romanzo di James Ellroy: Perfidia
Nel numero appena uscito commento il film Perfect Day in relazione al concetto di routine organizzativa, un costrutto di cui si sottovaluta la complessità. S&O_N_268_R_Rebora
E’ uscito il n. 267: sommario , con il commento del film “la legge del mercato”: Cinema e romanzi
Visto all’Accademia Carrara di Bergamo il dipinto di Pietro Longhi il ridotto di Venezia . Nella casa da gioco, la combinazione delle maschere, dei volti scoperti, dei denari sparsi, degli sguardi, degli ammiccamenti compone un gioco sociale più complesso di quello apparente, la cui osservazione dice molto sulle dinamiche della decadenza, un aspetto che ritroviamo in altre scene veneziane di questo pittore.
E’ uscito il n. 265 di Sviluppo & Organizzazione dove si discute tra l’altro della differenza tra formazione e addestramento. S&O_N_265_Cinema e Romanzi-formazione
Nella mostra in corso a Pavia sui pittori Macchiaioli è presente questo dipinto di Stefano Ussi la cacciata del Duca di Atene da Firenze episodio divenuto emblematico di lotta contro la tirannia, ma in realtà letto in questo modo molto tempo dopo forzando nettamente la realtà storica. Il quadro è interessante perché riesce ad evidenziare al centro della scena l’incertezza spaesata del presunto tiranno; ma soprattutto l’ambiguo atteggiamento dei personaggi che assistono (consigliano?) e stanno dietro a Gualtieri di Brienne nell’atto che pone fine alla sua breve esperienza di podestà di Firenze, chiamato da fuori per risolvere una crisi finanziaria ma soprattutto di distruttiva lotta tra fazioni. Il podestà straniero, presto deluso nelle sue aspettative di valorizzare la propria neutralità, potrebbe essere preso a simbolo della debolezza della leadership sempre esposta, al di là dei caratteri personali, al gioco politico che gli sta dietro e all’intorno e che è la vera cosa interessante; non a caso, una delle menti dei macchiaioli, il pittore Telemaco Signorini ha scritto efficacemente che “dipingere le guerre vinte lo sanno fare tutti”; l’arte e la narrativa, ma anche l’analisi sociologica, danno il meglio quando indagano i retroscena e fuggono dalla tentazione di celebrare le imprese di successo.