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Qualità della prestazione individuale

Sotto la spinta di Brunetta,  la stampa insiste nel proporre premi al merito anche per gli statali. Così, secondo Feltri: “per definizione il premio è qualcosa di straordinario previsto per chi eccelle nel lavoro e non per chi batte la fiacca”:  tremarella statali , la sfida del merito

Sono andato a rivedermi  il CCNL del 1997 dei dirigenti dello Stato (il primo). Allora ero membro dell’Aran e condussi quella trattativa scrivendo personalmente l’art. 40 che introduceva l’istituto del premio per la qualità delle prestazioni individuali: art-40-qualitaindividuale.doc  In pratica solo 2 dirigenti su 10 potevano essere premiati annualmente con un valore incentivante non piccolo: 10 milioni delle lire di allora. Però questo istituto non piacque alle amministrazioni e fu aggirato in tutti i modi, fino a che fu eliminato dai contratti successivi. La stessa sorte toccò al “fondino” che prevedeva un premio simile (molto più piccolo!) per i più meritevoli tra tutti i lavoratori.

Ancora sulla meritocrazia

Su Il Sole 24 ore di oggi, Pier Luigi Celli ritorna sul libro recente di Roger Abravanel “meritocrazia” (v. post del 19 giugno) osservando che il tema del merito di recente alla ribalta della pubblicistica rischia di diventare rapidamente una retorica.

Due passi che condivido completamente:

“Le credenze e le preferenze della persona si conformeranno rispetto a ciò che hanno visto funzionare; anzitutto nei modelli di successo trasmessi all’altro da chi si è affermato e ora può condizionare il setting nel quale nuota chi cerca, più in basso, di orientarsi a trovare una propria personale soddisfazione”.

“Il merito non è una virtù da coltivare. E’ solo un modo per essere più giusti. Il dubbio è che questo non sia un tempo che punti particolarmente sulla giustizia. E allora perchè non dirlo?”

Scuola: onore al merito

Anche l’intervento del Ministro Gelmini  in una seguita trasmissione televisiva – gelmini-8emezzo – affronta la questione del merito in relazione alla scuola. Forse vi sono condizioni nuove per affrontare questo problema dopo i tentativi senza successo del passato. Certo occorrerà uno sforzo maggiore di elaborazione e non potranno bastare i soliti slogan sulla concorrenza proposti da economisti e uomini di impresa che del resto faticano molto a seguire precetti simili anche a casa loro.

Tra scandali ed etica

Diario di Repubblica affonta in modo interessante il tema della professione medica tra scandali ed etica e delle  incertezze suscitate dagli sconcertanti episodi di attualità.  Ignazio Marino sostiene che “vadano introdotti nel nostro sistema sanitario criteri che valutino esclusivamente il merito e la qualità dei risultati”…  Semplifica forse un po’ troppo la questione quando afferma che  un sistema di valutazione che valga per tutti “basato non sulla produttività tout court ma sulla qualità delle cure”..  “non è difficile dal punto di vista del metodo ma lo è concettualmente perché pochi in Italia sono favorevoli alla verifica del proprio lavoro e difficilmente si accetta di essere valutati, ed eventualmente premiati o sanzionati, sulla base dei risultati ottenuti”.

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Peraltro, sempre nello stesso numero di Diario Continua la lettura di Tra scandali ed etica

Meritocrazia

Il dibattito a 8emezzo-abravanel-galan   evidenzia le difficoltà dei paladini della meritocrazia quando si deve passare all’atto pratico.  L’entusiasmo del grande consulente che vorrebbe riproporre la delivery unit di Blair si infrange sulla tranquilla consapevolezza del Presidente della Regione Veneto: loro preferiscono confrontarsi con la Campania con la quale non c’è partita, sono a posto, hanno già dato e quindi non serve la delivery unit, va già bene così.

Due libri

Rubbettino ha pubblicato  due libri utili per chi è interessato alla scuola.

Meritocrazia di Cristina Palumbo Crocco analizza i problemi del brain drain che portano tanti giovani italiani interessati alla scienza ricercare all’estero sbocchi professionali tanto ardui da trovare in Italia.

La Pangea della cultura di Dora Anna Rocca propone schede di lettura multidisciplinare delle esperienze di personaggi, da Talete di Mileto a Rita Levi Montalcini, che hanno apportato notevoli contributi nella storia della scienza, inquadrandoli nelle vicende storiche e culturali della rispettiva epoca.

Commenti su scuola e insegnanti

Il nuovo Ministro dell’Istruzione ha espresso in questi giorni alcune idee, senz’altro riflessive  e sensate, sui problemi della scuola e degli insegnanti. Ma è  interessante osservare soprattutto i commenti suscitati nel pubblico che manifestano  quella estrema varietà di posizioni e di sentimenti che ha sempe finito per mettere in crisi tutti gli aspiranti riformatori.  Commenti del 2008

Uno dei nodi è sempre la questione di valutare il merito degli insegnanti. Per memoria, è utile riportare il testo dell’accordo contrattuale sul quale si basò il tentativo fallito  di Luigi Berlinguer di riconoscere professionalità e merito, insieme ad una selezione di commenti allora inoltrati da insegnanti sul sito del ministero. Commenti del 1999

Mettere tutti sullo stesso piano o valutare i fatti?

Mentre al Forum PA si discute seriamente di come premiare i migliori sulla base di valutazioni serie e responsabili, basate sui fatti e non sulle intenzioni, la più seguita cronaca calcistica ci richiama bruscamente alla realtà della cultura dominante nel paese. Secondo il pensiero del Presidente della Lega Calcio anche nelle decisioni inerenti l’ordine pubblico il criterio di “mettere tutti sullo stesso piano” deve prevalere sulle valutazioni di comportamenti e fatti da parte di organismi professionali e indipendenti.

mettere tutti sullo stesso piano?

premiare-i-migliori?