Il convegno di sviluppo & organizzazione affronta il tema merito ed equità nelle organizzazioni ; è un’opportunità per confrontare esperienze ed opinioni riferite a molteplici realtà di aziende ed istituzioni.
Il convegno di sviluppo & organizzazione affronta il tema merito ed equità nelle organizzazioni ; è un’opportunità per confrontare esperienze ed opinioni riferite a molteplici realtà di aziende ed istituzioni.
Il Sole 24 ore descrive un “impagabile” dialogo tra i Ministri Fornero e Patroni Griffi sulle retribuzioni di risultato date al livello massimo a tutti i direttori e dirigenti del ministero del Lavoro. Beata ingenuità di chi scopre dopo un anno come funzionano le cose e pensa di potere chiedere che ci sia “una presa di coscienza sul tema in tutti i ministeri”: “Patroni Griffi – ha concluso – mi ha assicurato che sarebbe intervenuto”…
In questo discorso su solitude-and-leadership pieno di spunti di riflessione si coglie l’essenza della crisi morale che non è solo italiana. Non ci sono leader perché la conformità prevale sulla capacità di pensare e le organizzazioni restano burocrazie dove i migliori non arrivano ai vertici.
We have a crisis of leadership in this country, in every institution. Not just in government. Look at what happened to American corporations in recent decades, as all the old dinosaurs like General Motors or TWA or U.S. Steel fell apart. Look at what happened to Wall Street in just the last couple of years.
That’s really the great mystery about bureaucracies. Why is it so often that the best people are stuck in the middle and the people who are running things—the leaders—are the mediocrities? Because excellence isn’t usually what gets you up the greasy pole. What gets you up is a talent for maneuvering. Kissing up to the people above you, kicking down to the people below you. Pleasing your teachers, pleasing your superiors, picking a powerful mentor and riding his coattails until it’s time to stab him in the back. Jumping through hoops.
Mentre le polemiche sui criteri di valutazione dei “prodotti” scientifici arrivano sulla grande stampa, il Presidente dell’Anvur cerca di illustrare la complessità delle operazioni intraprese dall’Agenzia. Dei limiti evidenti delle misure introdotte si è già detto; in pochi mesi si è cercato di recuperare 5 anni di stallo, si è corso troppo in fretta, si è confidato troppo in metodologie non rispondenti al contesto e si potevano evitare certe trappole; potrebbe essere l’occasione per discutere finalmente in modo serio di università, ricerca e valutazione coinvolgendo gli interessati come non è mai avvenuto, correggendo il tiro, ma senza fermare processi che rappresentano comunque una innovazione significativa e mettono in movimento tutto il sistema.
L’incredibile dichiarazione del Ministro dell’istruzione ci riporta ai tempi del bastone & carota di Brunetta.
Ma il tema è oggetto anche di serie trattazioni scientifiche che smascherano l’ingenuo e presuntuoso decisionismo ministeriale: only for donkeys
Secondo alcune analisi l’Italia è vittima di una sorta di patto sociale all’insegna della low quality
v. Gambetta & Origgi: “We investigate a phenomenon which we have experienced as common when dealing with an assortment of Italian public and private institutions: people promise to exchange high quality goods and services (H), but then something goes wrong and the quality delivered is lower than promised (L). While this is perceived as ‘cheating’ by outsiders, insiders seem not only to adapt but to rely on this outcome. They do not resent low quality exchanges, in fact they seem to resent high quality ones, and are inclined to ostracise and avoid dealing with agents who deliver high quality …”
Mentre si dibatte sui premi allo studente dell’anno proposti dal Ministro Profumo vale forse la pena di considerare la prassi premiale delle organizzazioni militari, che hanno più esperienza in materia, per esempio con gli encomi delle fiamme gialle
Una parabola evangelica molto controversa viene riproposta nell’ottica di un biblista e in quella di un politico : il concetto di talento, così maltrattato dalla letteratura di management, ne esce in una luce più persuasiva: “Il talento è un bene relazionale che suscita un riconoscimento. Proprio in quanto figura del riconoscimento la parola è legata alla parabola da nessi tanto profondi quanto trascurati.”
E’ uscito oggi su IlSole24Ore il mio intervento sui sistemi di valutazione dei professori universitari che commenta i primi documenti dell’Anvur su questo problema
Le perplessità sui test dell’Ivalsi si estendono, alimentate anche dai ricorrenti passi falsi:
anche-invalsi-perdera-la-sfida-del-merito
invalsi: pasticcio-gelmini-sbagliate-griglie-dei-test