Ecco un modo brillante per interpretare le nuove esigenze dell’educazione e formazione: changing-education-paradigms/
Ecco un modo brillante per interpretare le nuove esigenze dell’educazione e formazione: changing-education-paradigms/
Il recente browne report in Inghilterra affronta in una prospettiva strategica di ampio respiro il problema del finanziamento delle higher education : il rapporto di una commissione indipendente guarda in avanti e profila una espansione sostenibile orientata a “to increase participation, improve quality and create a sustainable long term future for higher education in this country”.
La criticità dell’uso della valutazione nei sistemi universitari è al centro del nuovo articolo pubblicato su Higher Education e disponibile on line : articolo
Abstract Continua la lettura di Come si usa la valutazione
Questi articolo evidenzia come i problemi di scuola e università non siano solo italiani e come le soluzioni non le abbia in tasca nessuno: educazione-disastrata
I due documenti qui richiamati, l’intervista di un esperto sul concetto di competenze definito in sede europea tiriticco: competenze e l’intervento del prof. Israel sul “Foglio” che contrappone la nozione di educazione a una formazione imperniata sulle competenze israel: progetto-culturale portano ad evidenza una contraddizione che puo risultare fertile per ragionare sui problemi di scuola e università.
Il rapporto al Parlamento britannico su students and universities infiamma la polemica sulla higher education del Regno Unito.
Peter Williams, chief executive della Quality Assurance Agency, dichiara a timeshighereducation che si tratta di un tipico esempio di policy-based evidence anziché di evidence-based policy, in sostanza di un rapporto fondato su pregiudizi. Gli estensori dello stesso rispondono per le rime.
Non solo da noi quindi si discute in modo acceso sull’università.
Matteo Turri interviene su La Voce.info individuando luci e ombre dei nuovi criteri di finaziamento delle università statali che il MIUR ha recentemente prospettato. La materia risulta ancora poco trasparente e il contributo aiuta a capire meglio una questione complessa, sulla quale si fa spesso propaganda da una parte e dall’altra prescindendo dai dati reali.
Le arti sono vitali quanto le scienze, dice il ministro britannico della higher education, in un discorso sulle due culture : i lavori del futuro non sarnno creati senza l’apporto dell’arte e delle scienze sociali e comunque l’economia e la società hanno bisogno di tutte le forme di conoscenza e di cultura, del resto sempre meno separate dalle tradizionali barriere disciplinari. Si può vedere nel discorso un bilanciamento rispetto alla recente creazione del Department for Business, Innovation and Skills, che supervisiona le universià ed enfatizza il “valore economico” della higher education.
E’ accessibile sul sito di Amazon l’introduzione di Jeroen Huisman al volume sulle International perspectives of governance in Higher Education, di cui ho curato (con M. Turri) la parte sull’Italia. Il nostro saggio non è visibile sul sito ma i contenuti sono sviluppati in modo anche più ampio in un recente liucpaper Si segnala anche sul tema il prossimo convegno di Siena del mehem project
E’ uscito da Routledge il volume International perspectives of governance in higher education curato da Jeroen Huisman che contiene il nostro intervento sulla governance delle università italiane: Rebora-Turri, Governance in higher education: an analysis of the Italian experience. Una versione ampliata in italiano è disponibile anche come LIUC paper 221