Ho commentato su forumpa l’editoriale sugli “universi paralleli” che stigmatizza le iniziative degli organi centrali che impongono agli enti adempimenti di vario tipo non fondati su analisi realistiche:
“Condivido l’analisi di questo editoriale e il disagio dello scarto tra mondo reale e prescrizioni astratte, tuttavia non è il caso di dare la colpa alla teoria; qui si tratta solo di cattive teorie che ispirano norme sbagliate, o di applicazioni scolastiche e ripetitive di libri di testo poco aggiornati. Servono teorie che tengono conto del mondo reale e aiutano a interpretarlo, sempre imperfettamente, certo, ma evitando di dare supporto alle gride manzoniane. Anche per questo qualcuno di noi sta lavorando, per esempio intorno alla rivista Risorse Umane nella PA che continua a pubblicare proposte e analisi di diverso segno”.
Grazie a michele_salvati arriva anche sulle pagine del corriere la consapevolezza che l’argomento dei controlli interni nella PA è giocato il più delle volte come espediente di facciata; e come la problematica della trasparenza richieda un ben diverso approccio. V. anche il commento di FORUMPA
ForumPA pubblica un interessante editoriale sulla legge finanziaria in gestazione e sul riaffiorare di assurdità di cui non è chiara l’origine: comma-176
L’intervento di Brunetta all’apertura di forum pa è significativo: il-ministro-brunetta-a-forum-pa: riforma-entro-60-giorni La sua riforma cerca di forzare una situazione stagnante da molti anni. Alcune idee chiave già presenti dalla riforma Amato del 1992 in poi sono sostenute da misure forti e cogenti, soprattutto per quanto riguarda la trasparenza e la valutazione. C’è quindi continuità nell’impostazione concettuale, discontinuità per la cogenza delle disposizioni. Se il rigore delle norme dovesse essere attenuato nei passaggi successivi torneremmo ancora una volta al punto di partenza. Questo dà senso alla posizione del ministro e al suo profilare le dimissioni in caso di allungamento dei tempi o snaturamento dei contenuti. Il problema è che le nuove regole, se prese sul serio, sono tali da mettere in difficoltà amministratori politici, dirigenti e sindacati dal punto di vista dei comportamenti sinora più diffusamente adottati. D’altronde occorre decidersi in un senso o nell’altro…
Oggi si avvia a Roma il FORUM PA con la bozza di decreto legislativo su produttività, efficienza e trasparenza al centro della discussione. E’ un’occasione importante di confronto su una riforma che resta di grande importanza comunque si valuti l’impostazione sinora adottata.
FORUMPA apre una discussione sull’importante riforma che ha trovato in Senato una condivisione bipartisan: facciamo-chiarezza-sul-disegno-di-legge-delega-antifannulloni-approvato-in-senato? E’ un argomento che merita attenta riflessione: la promozione della trasparenza, a tutti i livelli, appare il contenuto di maggior rilievo che dà significato al provvedimento al di là dei facili slogan che sentiamo ripetere
La sanità è un settore di grande potenziale per il futuro e rappresenta una frontiera anche per il management. L’intervista a Forum PA dell’assessore lombardo Bresciani individua il triangolo virtuoso sanità-università-industria come possibile motore di sviluppo e generazione di valore.
intervista bresciani
L’intervento pubblico in questo settore ha quindi un profondo significato ma deve saper combinarsi con tutte le energie presenti nella società, quelle che danno spinta all’innovazione tecnologica ma anche la cultura delle professioni e i contributi del mondo associativo.
Il neo-ministro Renato Brunetta ha fatto un intervento interessante in conclusione al ForumPA, rilanciando con toni misurati ma decisi quella prospettiva di cambiamento che si era un po’ persa dal 2000 in poi. Ha anche espresso in termini semplici una sua teoria sull’impiego pubblico che sottolinea l’esigenza di incentivi, premi e punizioni legati a una trasparenza di obiettivi e risultati.
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Ha riconosciuto che la motivazione intrinseca ai compiti risulta l’unico fattore che agisce come spinta nella PA, risultando un fattore inaspettato per una visione da economista. In passato Bassanini aveva puntato sulle riforme della normativa, più recentemente Stanca e Nicolais hanno promosso l’innovazione tecnologica. Ora si affaccia un discorso di incentivi. In realtà molte strade sono state già provate e percorse e forse non si analizza abbastanza, a livello empirico, cosa ha funzionato e cosa no e per quali motivi.
Nel suo atteso intervento al Forum PA De Rita ha sostenuto che la pretesa di riformare dall’alto la PA è destinata al fallimento, mentre occorre procedere dal basso, con l’iniziativa dei funzionari e delle singole amministrazioni.
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Si può condividere l’idea che le riforme generali e trasversali non funzionano, ma strategie di semplificazione e razionalizzazione traggono certamente benefici da una regia di sistema. Un approccio di change management può utilmente mediare, in contesti delimitati e governabili, l’approccio dall’alto e quello dal basso.
Secondo il presidente del Censis Giuseppe de Rita l’Italia è il paese delle minoranze attive e vitali che almeno nell’economia riescono ancora a contrastare il declino. Nel Convegno di apertura del ForumPA, il prossimo 12 maggio, De Rita affronterà il tema in relazione alle prospettive di cambiamento e modernizzazione delle amministrazioni pubbliche: una minoranza di innovatori è presente anche qui ma non riesce a fare sistema e massa critica per risolvere una situazione radicata, in cui oggi è difficile investire, per ragioni di poteri locali, di pesantezza delle istituzioni, di burocratizzazione, di lentezza della giustizia. Anche la più attiva tra le reti di funzionari locali si trova bloccata dalla lentezza delle procedure burocratiche, che investe ogni iniziativa, e dall’eccessivo numero di norme da seguire.
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Idee e commenti dalla ricerca di management