Piero Celli in questa intervista dichiara Finita_era_degli_squali : ora il successo in azienda passerebbe per l’altruismo. Convince poco sia la valutazione sul passato che sulla situazione attuale e futura. Ci sono mode e fattori che la stampa enfatizza. Ma le organizzazioni hanno sempre avuto bisogno delle qualità che ora Celli rivaluta e che non sono mai state troppo premiate. Presumibilmente ciò varrà anche in futuro.
Questa frase è nell’articolo del teologo vito mancuso che offre parecchi spunti di interesse:
“… in Italia i più ritengono che il singolo sia più importante della società, e per il bene del singolo non si esita a depredare il bene comune della società. Da qui il tipico male italiano che è la furbizia, uso distorto dell’ intelligenza. Il furbo è un intelligente che sbaglia mira, che non ha un oggetto adeguato su cui dirigere l’ intelligenza, che non capisce il primato dell’ oggettività e la dirige solo su di sé. Al contrario chi sa usare davvero l’ intelligenza capisce che la vita contiene valori più grandi del suo piccolo Io, e di conseguenza vi si dedica. L’ intelligente gravita attorno a una stella, il furbo invece fa di se stesso la stella attorno a cui tutto deve ruotare. Con l’ ovvio risultato che un insieme di intelligenti è in grado di creare un sistema, in questo caso non solare ma sociale, mentre un insieme di furbi è destinato semplicemente al caos e alla reciproca sopraffazione. Noi italiani siamo più corrotti perché usiamo in modo distorto la nostra intelligenza, e tale distorsione la si deve alla mancanza di un’ idea comune più grande dell’ Io, cioè di una religione civile e dell’ etica che ne discende”.
Gli interventi di Carlo Trigilia su Il Sole 24 ore e di Roberto Saviano su Il Sole 24 ore toccano il tema della corruzione mettendo in evidenza la debolezza dell’etica pubblica e l’incapacità di tutelare l’interesse comune. Per Trigilia siamo messi male sia per quanto riguarda le aspettative dei cittadini verso la politica che per i meccanismi di selezione della classe politica. Saviano rileva come “l’imprenditoria criminale in questi anni si è alleata con il centrosinistra e con il centrodestra. Le mafie si sono unite nel nome degli affari, mentre tutto il resto è risultato sempre più spaccato. Loro hanno rinnovato i loro vertici, mentre ogni altra sfera di potere è rimasta in mano ai vecchi. Loro sono l’immagine vigorosa, espansiva, dinamica dell’Italia e per non soccombere alla loro proliferazione bisogna essere capaci di mobilitare altrettante energie, ma sane, forti, mirate al bene comune. Idee che uniscano la morale al business, le idee nuove ai talenti”.
La famiglia professionale degli infermieri è al top in questo sondaggio Gallup sul comportamento etico riconosciuto dall’opinione pubblica americana alle varie categorie : Nurses-Shine-While-Bankers-Slump-Ethics-Ratings
Al contrario le quotazioni etiche dei banchieri stanno precipitando. Chi l’avrebbe mai detto ?
Diario di Repubblica affonta in modo interessante il tema della professione medica tra scandali ed etica e delle incertezze suscitate dagli sconcertanti episodi di attualità. Ignazio Marino sostiene che “vadano introdotti nel nostro sistema sanitario criteri che valutino esclusivamente il merito e la qualità dei risultati”… Semplifica forse un po’ troppo la questione quando afferma che un sistema di valutazione che valga per tutti “basato non sulla produttività tout court ma sulla qualità delle cure”.. “non è difficile dal punto di vista del metodo ma lo è concettualmente perché pochi in Italia sono favorevoli alla verifica del proprio lavoro e difficilmente si accetta di essere valutati, ed eventualmente premiati o sanzionati, sulla base dei risultati ottenuti”.