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Politici e burocrati

La questione della dirigenza pubblica e del suo rapporto con la politica è affontata ancora troppo superficialmente nel dibattito, e anche nella campagna elettorale: si vede questa discussione avviata da stancanelli (ItaliaFutura) che critica l’intervento di  alesina & giavazzi molto radicali a loro volta nel valutare il potere bloccante delle burocrazie pubbliche verso le intenzioni riformatrici di alcuni ministri.  Promuovere l’indipendenza del dirigente, oppure la sua capacità di corrispondere a un disegno di innovazione?  In astratto ci sono ragioni da entrambe le parti.  Tuttavia per ricostruire la dirigenza pubblica come corpo tecnico affidabile e autonomo ci vorranno molti anni; nè la valutazione oggettiva dei risultati appare uno strumento applicabile nel breve; si apre una fase di transizione molto dura per risanare guasti di  un decennio, che richiede un approccio più pragmatico che dia spazio anche a uno spoil system, purchè  regolato ed esposto a forme di trasparenza totale ..

“Esperienza umiliante”

Il Sole  24 ore descrive un “impagabile” dialogo tra i Ministri Fornero e Patroni Griffi sulle retribuzioni di risultato date al livello massimo a tutti i direttori e  dirigenti del ministero del Lavoro. Beata ingenuità di chi scopre dopo un anno come funzionano le cose e pensa di potere chiedere che ci sia “una presa di coscienza sul tema in tutti i ministeri”: “Patroni Griffi – ha concluso – mi ha assicurato che sarebbe intervenuto”…

I nuovi manager

Un intervento di giorgio ambrogioni presidente di federmanager apre il dibattito sui i nuovi manager del giornale telematico Il diario del lavoro. Ambrogioni critica i limiti di una specializzazione professionale troppo accentuata, promossa dalle aziende negli anni passati, e sottolinea l’importanza di etica, merito e trasparenza per l’affermazione di una nuova classe dirigente.

Direttori generali

La bozza del nuovo codice delle autonomie limita fortemente lo spazio per le figure dei direttori generali negli enti locali. Di qui la reazione di Andigel la loro associazione professionale che giustamente difende lo spazio della categoria.  La questione non sembra chiusa ma sarebbe utile che la discussione evitasse contrapposizioni di principio o quasi ideologiche tra segretari (che hanno una carriera regolata per concorsi) e direttori (inseriti con contratti a tempo determinato) per basarsi su esami più obiettivi dei pro e contro delle esperienze fatte in oltre 10 anni.

Dirigenza pubblica

Sono intervenuto a Bologna  nel seminario-spisa sulla dirigenza pubblica. Confronto interessante con Vandelli, D’Alessio e Capano sulle vicende della dirigenza pubblica negli ultimi 20 anni e nella prospettiva attuale. Si è concordato sulla valutazione che le diverse discipline, sia giuridiche che aziendali ed economiche, hanno puntato troppo sugli aspetti strutturali e prescrittivi. Invece si è trascurata l’analisi empirica sui processi reali, sulle modalità di svolgimento delle funzioni dirigenziali e sui comportamenti. Purtroppo la lezione non sembra ancora appresa e si profilano nuovi interventi legislativi imperniati su un astratto dover essere.

Qualità come trasformazione

Il Convegno annuale dei dirigenti delle università italiane (Codau) si è svolto nei giorni scorsi a Reggio Calabria. Ecco la relazione che ho svolto relazione_codau.pdf

Gli studenti non sono né clienti né prodotti dell’università ma persone che partecipano a un processo di trasformazione che li riguarda. Da qui si può partire per ragionare di qualità…

Qualità e management universitario

Il CODAU, Convegno permanente dei direttori amministrativi e dirigenti delle università italiane mi ha invitato a tenere una relazione al loro incontro annuale sul tema “QUALITA’ SIGNIFICA DETERMINARE I PROCESSI DI LAVORO IN FUNZIONE DELL’UTENZA”. “La managerialità a garanzia della qualità dei servizi “è il titolo di questo convegno che si terrà a Reggio Calabria il 19-20 settembre : programma

E’ un’occasione per me importante di confronto con i manager delle università italiane su un tema che cercherò di trattare nei termini del titolo assegnatomi dagli organizzatori ma anche mettendo in luce come la qualità presenti tanti volti e sfugga a tutti i tentativi di definizione.

Chi critica ha sempre ragione?

Sul Corriere di oggi si ironizza sulla valutazione dei dirigenti all’Agenzia delle entrate, che premierebbe tutti al massimo sulla base di autovalutazioni. In realtà se leggiamo bene l’articolo solo il 10% alla fine ricevono il massimo dei voti, cosa che è difficile trovare anche in una multinazionale.

dirigenti_si_promuovono_da_soli

Con tutti i limiti che può avere, l’esperienza dell’Agenzia Continua la lettura di Chi critica ha sempre ragione?