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Discussione sul decreto

Si stringono i tempi per l’approvazione del decreto attuativo della legge Brunetta; ecco un commento interessante di carlo dell’aringa : si sostiene che “è meglio privilegiare la valutazione delle strutture rispetto alla valutazione dei singoli dipendenti. Le ricerche condotte su questo tema confermano che si ottengono risultati migliori se si valutano i gruppi anziché i singoli lavoratori. Certo occorre fare entrambe le cose, ma il decreto pur insistendo molto sulla valutazione delle strutture, sembra troppo concentrato sul differenziare i compensi tra i singoli dipendenti, per colpire i “fannulloni” e premiare i meritevoli. Giusto, ma non basta”. Sul tema è in preparazione un numero speciale di Risorse Umane nella PA.

Momento critico

Il processo di riforme della PA si trova di fronte a un   passaggio critico costituito dall’irrisolto e storico conflitto di competenze tra il Dipartimento della Funzione pubblica (che fa capo alla Presidenza del Consiglio come ministero senza portafoglio) e Il Ministero dell’economia. Indipendentemente dai ministri che si sono succeduti nel tempo queste strutture non hanno mai collaborato in modo apprezzabile nell’implementazione delle riforme, determinando uno dei motivi non secondari per gli insuccessi del passato. Sarà ancora così?

La forzatura di Brunetta

L’intervento di Brunetta all’apertura di forum pa è significativo: il-ministro-brunetta-a-forum-pa: riforma-entro-60-giorni    La sua riforma cerca di forzare una situazione stagnante da molti anni. Alcune idee chiave già presenti dalla riforma Amato del 1992 in poi sono sostenute da misure forti e cogenti, soprattutto per quanto riguarda la trasparenza e la valutazione. C’è quindi continuità nell’impostazione concettuale, discontinuità per la cogenza delle disposizioni. Se il rigore delle norme dovesse essere attenuato nei passaggi successivi torneremmo ancora una volta al punto di partenza. Questo dà senso alla posizione del ministro e al suo profilare le dimissioni in caso di allungamento dei tempi o snaturamento dei contenuti.  Il problema è che le nuove regole,  se prese sul serio, sono tali da mettere in difficoltà amministratori politici, dirigenti e sindacati dal punto di vista dei comportamenti sinora più diffusamente adottati. D’altronde occorre decidersi in un senso o nell’altro…

Legge Brunetta

La  legge Brunetta è stata definitivamente approvata in Parlamento: E’ una legge delega che apre molti fronti che saranno affrontati anche con i successivi provvedimenti, per la maggior parte non nuovi: produttività delle amministrazioni, valutazione, regole delle relazioni sindacati, ecc.  Non mancheranno occasioni per discutere ma anche per operare in modo innovativo in questi settori.

Ecco il testo

Ancora Brunetta…

 Nuovo intervento di Brunetta a 8emezzo: brunetta tra precari e fannulloni , stavolta si parla un po’ di tutto, anche della crisi: “la colpa è della finanza funambolica”

Lui semplifica un po’ le cose, però certi giornalisti fanno domande stupide, come si fa a chiedere conto al governo del fatto che non si riunisce alle 8 del mattino ma più tardi!

Relazione sulla PA

Il Ministro Brunetta ha presentato al Parlamento la relazione_2007_sullo stato della PA ricca di dati e di indicazioni programmatiche.

Nella presentazione c’è una sintesi efficace della strategia di riforma in corso di realizzazione: “La P.A. può essere considerata, in altri termini, una grande riserva
di produttività inespressa. Con una forza lavoro cui corrisponde una massa
salariale che ammonta a circa 192 miliardi di euro, essa da sola potrebbe
verosimilmente garantire per i prossimi anni un incremento annuo della produttività
superiore all’uno per cento, riducendo sostanzialmente il divario di crescita con gli
altri paesi.  Quel che manca è quel sistema di incentivi e disincentivi che proviene
dall’esposizione ad un vero mercato…”.

Questo pone molte questioni di spessore teorico e operativo, politico e tecnico, intrecciandosi con tematiche come il federalismo, l’innovazione, la semplificazione… si vedrà…