E’ uscito il n. 278 di Sviluppo & Organizzazione. Nella rubrica Letture e Riletture commento il libro di Capano, Regini, Turri “Salvare l’università italiana, Oltre i miti e i tabù”: S&O_278_Rubrica Letture
Comprende commenti e materiali riferiti a esperienze e sistemi di valutazione
E’ uscito il n. 278 di Sviluppo & Organizzazione. Nella rubrica Letture e Riletture commento il libro di Capano, Regini, Turri “Salvare l’università italiana, Oltre i miti e i tabù”: S&O_278_Rubrica Letture
La scomparsa di giorgio israel un anno fa, ci fa mancare uno voce importante di critica sui temi della scuola. E’ stata quindi opportuna questa iniziativa non solo celebrativa ma ricca di contenuti.
Dalle auto sportive fino ai college universitari le classifiche ormai tanto di moda pretendono di definire i vincitori in base a criteri ogggettivi. Ma niente di più soggettivo esiste che la scelta delle variabili da misurare, delle proxy rispetto a requisiti di qualità, dei pesi attribuiti a diversi fattori… anche in assenza di intenzionale manipolazione.
Giuseppe Longo, matematico e informatico, analizza in questo articolo su complessità, scienza, democrazia come l’estrapolazione acritica di metodi da un campo all’altro sia deleteria; così la distinzione fra hardware e software, fondamentale in informatica, si rivela catastrofica per capire il vivente facendo perdere innanzitutto il senso della radicale materialità del vivente.
Analogamente, l’uso massiccio di strumenti bibliometrici per valutare la ricerca scientifica come avviene contando a macchina le citazioni, in pratica facendo votare tutti gli esperti di un settore sulla faccia della Terra, impedisce il formarsi di un modo di vedere diverso, di una scuola di minoranza. La scienza è sempre un sapere critico, che va contro il senso comune e che si costruisce anche contro il sapere di maggioranza.
Qui l’applicazione di una logica manageriale generalistica rivela tutto il suo limite di fronte a una realtà complessa come quella del processo scientifico e della creazione di conoscenza.
Arrivano anche le iene ad occuparsi del nostro articolo oggetto di copiatura
Mentre si attendono gli esiti della lunga gestazione delle nuove norme sulla valutazione delle performance, la ricerca condotta presso il Formez sui sistemi di misurazione della perfomance delle PA è stata ripresa da un articolo su La Repubblica: confrontarsi in modo realistico con la complessità dei processi che generano valore pubblico è la condizione necessaria per un reale progresso in questo campo.
L’esempio di accenture potrebbe essere contagioso: la pesante routine della valutazione del personale che la periodicità annuale caratterizza come rito burocratico è vissuta con insofferenza, soprattutto dal management intermedio. E’ tempo di innovare anche in questo campo …
Al Convegno di Piacenza dell’Accademia di Economia Aziendale AIDEA una tavola rotonda ha discusso la situazione degli studi aziendali italiani nella prospettiva della prossima valutazione della qualità della ricerca che l’Anvur sta per avviare: ho presentato dati e osservazione dal punto di vista del settore di Organizzazione aziendale: REBORA-aidea-12sett2015
L’articolo di massimo recalcati mette in luce gi esiti nichilistici della pretesa di assoluta oggettività della scienza che sta invadendo anche il campo delle social sciences, in particolare la psicologia, ma non solo.
Si è tenuto venerdì 25 giugno per iniziativa dell’ANVUR un incontro denso di contenuti su la buona amministrazione nelle università con la discussione delle linee guida sulla valutazione della performance nei settori dell’università e degli enti di ricerca. E’ disponibile on line l’intera registrazione del dibattito, una maratona di 8 ore. Nel mio intervento (inizio: 7.20.55), ho sottolineato l’importanza di assumere un concetto integrato di performance delle strutture, superando la separazione tra componente docente e componente tecnico amministrativa.