E’ mancato remo ceserani grande studioso di letterature comparate. In questa intervista analizzava acutamente i problemi dell’insegnamento della letteratura nella scuola e nell’università, scrivendo tra l’altro: “È in atto da anni una tendenza, in molti paesi e anche in Italia, a trascurare nell’educazione scolastica gli insegnamenti delle cosiddette materie letterarie (la cura della lingua, la ricchezza e le sfumature del linguaggio parlato e scritto, lo spessore della storia), così come di quelli delle scienze forti (la matematica, le scienze naturali, i metodi della ricerca), e a dedicarsi molto di più alle conoscenze pratiche e strumentali o ad apprendimenti molto superficiali”.
Agli inizi del luglio 2016 la città di Napoli ha ospitato due eventi concomitanti: il trentennale di Dolce & Gabbana e il 32° colloquium di EGOS the European Group of Organization Studies. Se il primo evento ha occupato la scena mediatica, il consesso degli studiosi europei di organizzazione ha avuto un numero maggiore di partecipanti, circa 3000. L’Università Federico II ha accolto i congressisti nel suo grande Campus di Monte S. Angelo, aprendosi alla collaborazione di un network di Università napoletane (Seconda Università di Napoli, Università Parthenope) e campane (Salerno, Sannio). E’ la prima volta che il Colloquium annuale di Egos è organizzato in Italia e nelle precedenti 31 edizioni non si era mai avuto un numero così alto di partecipanti.
E’ giusto essere orgogliosi di questa performance, che dimostra l’impatto anche visibile e tangibile che una ricerca così vitale per i problemi della nostra società può avere in un contesto più ampio. Dobbiamo tutti ringraziare i colleghi che hanno concepito e condotto in porto un progetto così impegnativo.
La senatrice a vita elena cattaneo torna sulla polemica su Human Technopole con parole dure: “Destinato a diventare una corte di vassalli. La ricerca italiana merita fondi e trasparenza”
Al Convegno di Piacenza dell’Accademia di Economia Aziendale AIDEA una tavola rotonda ha discusso la situazione degli studi aziendali italiani nella prospettiva della prossima valutazione della qualità della ricerca che l’Anvur sta per avviare: ho presentato dati e osservazione dal punto di vista del settore di Organizzazione aziendale: REBORA-aidea-12sett2015
L’articolo di massimo recalcati mette in luce gi esiti nichilistici della pretesa di assoluta oggettività della scienza che sta invadendo anche il campo delle social sciences, in particolare la psicologia, ma non solo.
Si è tenuto venerdì 25 giugno per iniziativa dell’ANVUR un incontro denso di contenuti su la buona amministrazione nelle università con la discussione delle linee guida sulla valutazione della performance nei settori dell’università e degli enti di ricerca. E’ disponibile on line l’intera registrazione del dibattito, una maratona di 8 ore. Nel mio intervento (inizio: 7.20.55), ho sottolineato l’importanza di assumere un concetto integrato di performance delle strutture, superando la separazione tra componente docente e componente tecnico amministrativa.
Nell’incontro all’ università di Milano si discuteranno gli effetti reali della riforma universitaria, sulla base di una ricerca che evidenzia gli scostamenti imprevisti tra intenzioni del legislatore e realtà.
Sorprende e disarma la critica preconcetta accolta dal corriere al titolo del nostro seminario sull’ANVUR come start up. L’articolo si basa unicamente sulla visione di ROARS senza alcun contraddittorio e avalla idee strambe come quella di misurare la produttività di un’agenzia di valutazione contando le delibere e il loro costo unitario, o quella di considerare le pubblicazioni dei membri dell’Anvur come espressione di performance dell’Agenzia . Nel seminario ci si è confrontati criticamente e si è parlato di pubblica amministrazione con il direttore di Anvur, non si è discusso di metodi di valutazione ma di modelli organizzativi per strutture di nuova istituzione. Ho criticato spesso nel merito le scelte dell’Anvur, ma per la produttività non si può che restare ammirati, con poche risorse si è fatto moltissimo, probabilmente troppo!
La testimonianza del dott. Roberto Torrini direttore generale dell’ anvur ha consentito di considerare sotto una luce nuova le vicende dell’agenzia, mettendo in luce le problematiche organizzative dell’avvio di una nuova struttura dedicata all’innovazione che si è affermata nonostante i vincoli della burocrazia e le contraddizioni della politica.
Si possono discutere metodi e scelte specifiche ma non si può negare l’intensità del lavoro svolto dall’agenzia con un eccezionale rapporto risorse/risultati rispetto a qualunque altra struttura della PA, grazie al grande apporto delle intelligenze diffuse nell’università italiana e all’impegno personale dei responsabili.