Archivi categoria: Narrativa

Rientra in questo argomento tutto ciò che riguarda l’utilizzo della narrativa per approfondire i problemi del management e delle organizzazioni

Sviluppo & Organizzazione n. 310

E’ uscito il numero di   SVILUPPO_ORGANIZZAZIONE_MARZO_APRILE_2023

Nella rubrica cinema & romanzi, inaugurando la nuova versione “registi d’impresa”, abbiamo commentato il film “Forza ragazzi” di Antonio Albanese dibattendone con un gruppo di Direttori del personale con i quali si è condivisa la visione.

In una discussione  orientata ad esaminarne i contenuti in chiave di gestione del personale in azienda, i partecipanti hanno evocato una pluralità di temi, tutti pertinenti: leadership, formazione, linguaggio, performance, fiducia, responsabilità, competenze, gruppo, ecc. L’aspetto che ho sottolineato riguarda la motivazione. I protagonisti del film la trovano e la rinforzano progressivamente, a partire dal riconoscersi nella condizione di attesa e della sua ambiguità; è la radice affettiva della motivazione a delinearsi sempre più nettamente nel corso della vicenda, coinvolgendo anche i personaggi all’inizio più scettici. Contemporaneamente, però, emerge il carattere volatile, l’instabilità del processo motivante che costituisce il risvolto problematico della sua stessa potenza in quanto fenomeno relazionale carico di affettività.

Anche in questo consiste il pregio del film, nell’evidenziare che non esistono ricette semplici e che certe felici congiunzioni di sentimenti che danno grande spinta sono sempre esposte ad esaurirsi, hanno forse un quid di irripetibile, pongono comunque il problema di mantenere e rinnovare quella tensione positiva che genera performance (in tanti sensi) elevate.

Sviluppo & Organizzazione n. 279

E’ uscito il n. 279 di Sviluppo & Organizzazione. Nella rubrica Cinema & Romanzi commento il film The Square. La lettura del film di Ruben Östlund,  Palma d’oro al Festival di Cannes 2017, mette in luce il caos dei comportamenti che caratterizza i tempi in cui viviamo. Governare le forme di soggettività esuberante  è difficile, perché queste mettono a nudo sia i limiti dei sistemi di governance che le umane manchevolezze di leader e decisori; di fronte a questo, l’evocare valori come quelli simboleggiati da quadrati o da cerchi serve a poco, perché la forza dei soggetti e quella della realtà sono incontenibili e quasi mai orientabili nella direzione desiderata. Saggezza vorrebbe che si superasse almeno l’illusione di detenere il controllo e ci si facesse una ragione dell’esigenza di realizzare un continuo bilanciamento tra esigenze e valori in contrasto che configurano veri propri dilemmi destinati a durare nel tempo.