Archivi categoria: Change management

Rientrano in questo argomento gli interventi che riguardano la gestione del cambiamento nelle organizzazioni.

L’ANVUR come start up

La testimonianza del dott. Roberto Torrini direttore generale dell’ anvur  ha consentito di considerare sotto una luce nuova le vicende dell’agenzia, mettendo in luce le problematiche organizzative dell’avvio di una nuova struttura dedicata all’innovazione che si è affermata nonostante i vincoli della burocrazia e le contraddizioni della politica.

Si possono discutere metodi e scelte specifiche ma non si può negare l’intensità del lavoro svolto dall’agenzia  con un eccezionale rapporto risorse/risultati rispetto a qualunque altra struttura della PA, grazie al grande apporto delle intelligenze diffuse nell’università italiana e all’impegno personale dei responsabili.

 

Dibattito aperto sull’università

Nell’ intervento  al youniversity-lab del PD ho sostenuto che oggi le università non possono chiedere autonomia, maggiori risorse, svincolo da alcune regole rigide della PA, se non  nel quadro di un progetto di cambiamento che investa anche gli organi di goveno del sistema (MIUR, CRUI, CUN ecc.) e avvii processi di riorganizzazione su ampia scala, partecipati “dal basso ” e coordinati “dall’alto”, ma condotti con una diversa energia, spinta e forse anche “fantasia”, rispetto a quanto si è visto sino ad oggi. La valutazione in questa prospettiva rappresenta uno strumento fondamentale, che richiede il potenziamento dell’Anvur, il cui impegno ha consentito di avviare in pochi anni  sistemi valutativi molto ramificati; i difetti emersi potranno essere corretti ma occorre procedere con decisione nella strada intrapresa.

 

 

 

Competenze professionali per le riforme

Nel  convegno del 29 gennaio di ETICAPA si è convenuto che progetti di cambiamento così importanti come quello incorso di definizione per la PA “devono prodursi intorno a un nucleo socio-professionale  di riferimento, vicino alla politica, ma autonomo dalle parti”. Lo sforzo  è di costruire ambiti di collaborazione tra associazioni, centri di ricerca, professionisti della PA.

PA: sarà rivoluzione?

La rivista  italianieuropei ha ospitato nel numero di novembre una serie di interventi sul disegno di legge di riforma della PA attualmente in discussione al Senato. Nel trattare il tema della valutazione dei risultati ho sottolineato come “i provvedimenti di riforma ora in discussione rappresentano solo un avvio per una riflessione più profonda ormai necessaria sull’ordinamento statuale e non solo sull’amministrazione pubblica. Lo “Stato polimorfico e pluralista”, che accoglie e ricomprende logiche istituzionali diverse e complementari, come quelle del welfare, della regolazione, della sussidiarietà è ormai una realtà che necessita però di un riconoscimento esplicito e richiede visioni nuove e più elaborate del rapporto tra fini e mezzi, tra politica e amministrazione, tra assetti istituzionali e strutture organizzative, tra forme giuridiche e modalità di regolazione”.

Il “capitale umano” merita un investimento?

Nel convegno dell’ asfor sulla formazione manageriale in Italia è stata presentata la ricerca sull’andamento della formazione in questo ambito realizzata con i dati di 70-80 imprese medio grandi. I dati non sono troppo confortanti, se le stesse imprese più evolute finiscono per finanziare oltre il 45% dell’attività formativa con i fondi interprofessionali. Come dire che sta ormai passando l’idea che la formazione si può fare se c’è un finanziamento esterno …

Riformare con metodo scientifico

L’intervento della senatrice a vita  elena cattaneo sulla riforma del Senato “perché quella riforma non mi piace” costituisce una critica costruttiva di grande valore, perché evidenzia le gravi conseguenze di un approccio alle riforme troppo spesso fondato su correnti di idee superficialmente accolte e l’importanza della ricerca di un maggiore fondamento razionale per decisioni di questa importanza.

Nuovi modelli organizzativi per la “customer experience”

Al Convegno di  S&O sui  “Nuovi modelli organizzativi per la Customer Experience”  ho individuato nella interazione tra tecnologia e soggettività sociale il fatto veramente nuovo che impone cambiamenti organizzativi importanti nelle aziende. L’impatto interessa infatti in modo forte sia le relazioni con il mercato e il contesto esterno, sia la vita organizzativa interna e le relazioni interpersonali che la caratterizzano. Strutture, ruoli professionali, competenze, comportamenti sono posti sotto tensione in modi nuovi. Soluzioni veramente persuasive stentano tuttavia ad affermarsi per la presenza di contraddizioni irrisolte che ostacolano la diffusione in orizzontale di pratiche generative improntate alla collaborazione e capaci di sostenere ambiguità e incertezza.