L’integrazione dei silver workers nel mercato del lavoro comporta cambiamenti rilevanti per la gestione delle risorse umane oltre che per tutta l’organizzazione sociale: silver workers
Vedi anche: newwelfare-papers
Rientrano in questo argomento gli interventi che riguardano la gestione del cambiamento nelle organizzazioni.
L’integrazione dei silver workers nel mercato del lavoro comporta cambiamenti rilevanti per la gestione delle risorse umane oltre che per tutta l’organizzazione sociale: silver workers
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FORUMPA apre una discussione sull’importante riforma che ha trovato in Senato una condivisione bipartisan: facciamo-chiarezza-sul-disegno-di-legge-delega-antifannulloni-approvato-in-senato? E’ un argomento che merita attenta riflessione: la promozione della trasparenza, a tutti i livelli, appare il contenuto di maggior rilievo che dà significato al provvedimento al di là dei facili slogan che sentiamo ripetere
E’ uscito presso Bruno Mondadori il nuovo libro di Renato Ruffini: oltre l’impresa : come la cultura d’azienda genera cambiamento sociale. Ruffini sviluppa l’assunto che la cultura aziendalista è chiamata ad aumentare una presenza critica nelle istituzioni e nella società contribuendo ad interpretare le questioni con cui il nostro paese si confronta. In questa linea di pensiero il libro pone il problema di come incentivare le imprese alla creazione di un profitto “responsabile” e di lungo periodo… occorre ricercare “forme di regolazione sociale delle imprese attraverso corrette azioni di mercato”: per questo serve una cittadinaza attiva e uno Stato efficiente.
Nei tempi difficili secondo Gallup il people management riveste particolare importanza: i Survival-Plan devono preoccuparsi di valorizzare i leader e le competenze critiche per il futuro.
E’ uscito in edicola (con Il sole 24 ore) il numero di Hamlet di novembre (n. 5, 2008) dedicato al Made in Italy e aperto da un interrogativo sul “ritorno all’impresa?” Vi compaiono significative interviste a Giorgio De Michelis e Sebastiano Bagnara: quest’ultimo analizza le caratteristiche che fanno dell’Italia un “ambiente di apprendimento”
Questo articolo di luca ricolfi= su La Stampa richiama le opportunità che nascono dalla crisi. Per le riforme della PA in particolare è più facile agire in questi momenti. E’ il cosiddetto cambiamento per trauma. Ci sono molte cose che si possono mettere in discussione.
Un importante articolo di Marco Vitale è uscito sul Sole 24 Ore del 2 novembre: I fondamentalismi da battere. Riappare il Vitale migliore, quello del pensiero critico sull’economia e sull’impresa che ha ispirato tra l’altro il progetto della nuova università LIUC. La crisi finanziaria è una lezione da studiare. L’incipit è portentoso con le parole di Don Abbondio nei promessi sposi “E’ stata un gran flagello questa peste; ma è anche stata una scopa; ha spazzato via certi soggetti che, figliuoli miei, non ce ne liberavamo più: verdi ,freschi, prosperosi… E in un batter d’occhio sono spariti, a cento per volta…”
L’economia mondiale è nelle mani di incompetenti, o di autorità che seguono i consigli di incompetenti “ideologi degli automatismi di mercato”? Ecco uno degli interrogativi affacciati da questo interessante intervento di elio borgonovi sul perchè dei ritardi dei governi nelle “risposte concordate” alla crisi finanziaria.
Pochi si sono accorti che il nome scelto per piano italiano per Alitalia, Fenice, è la traduzione del fallito piano svizzero Phoenix per rilanciare Swissair. Il film grounding1 che qui commento racconta una storia istruttiva
Ormai sono tutti contro la finanza creativa. Ecco montezemolo : «Attenzione, sarebbe sbagliato mettere l’industria contro la finanza, ma bisogna dire le cose come stanno: i mutamenti riguarderanno anzitutto il settore creditizio, dove l’ingordigia e la speculazione, soprattutto americana, hanno prodotto la distruzione di risorse che cittadini ed imprese gli avevano affidato. Speriamo si chiuda definitivamente la stagione della finanza creativa – nel pubblico e nel privato – e delle ricchezze costruite sulla speculazione».