Archivi categoria: Change management

Rientrano in questo argomento gli interventi che riguardano la gestione del cambiamento nelle organizzazioni.

Trasparenza della PA

FORUMPA apre una discussione sull’importante riforma che ha trovato in Senato una condivisione bipartisan: facciamo-chiarezza-sul-disegno-di-legge-delega-antifannulloni-approvato-in-senato?  E’ un argomento che merita attenta riflessione: la promozione della trasparenza, a tutti i livelli, appare il contenuto di maggior rilievo che dà significato al provvedimento al di là dei facili slogan che sentiamo ripetere

Oltre l’impresa

E’ uscito presso Bruno Mondadori il nuovo libro di Renato Ruffini: oltre l’impresa : come la cultura d’azienda genera cambiamento sociale.  Ruffini sviluppa l’assunto che la cultura aziendalista è chiamata ad aumentare una presenza critica nelle istituzioni e nella società contribuendo ad interpretare le questioni con cui il nostro paese si confronta. In questa linea di pensiero il libro pone il problema di come incentivare le imprese alla creazione di un profitto “responsabile” e di lungo periodo… occorre ricercare “forme di regolazione sociale delle imprese attraverso corrette azioni di mercato”: per questo serve una cittadinaza attiva e uno Stato efficiente.

Talebani del mercato, statalisti, nichilisti

Un importante articolo di Marco Vitale è uscito sul Sole 24 Ore del 2 novembre: I fondamentalismi da battere. Riappare il Vitale migliore, quello del pensiero critico sull’economia e sull’impresa che ha ispirato tra l’altro il progetto della nuova università LIUC. La crisi finanziaria è una lezione da studiare. L’incipit è portentoso con le parole di Don Abbondio nei promessi sposi “E’ stata un gran flagello questa peste; ma è anche stata una scopa; ha spazzato via certi soggetti che, figliuoli miei, non ce ne liberavamo più: verdi ,freschi, prosperosi… E in un batter d’occhio sono spariti, a cento per volta…”

Distruzione di risorse

Ormai sono tutti contro la finanza creativa. Ecco montezemolo  : «Attenzione, sarebbe sbagliato mettere l’industria contro la finanza, ma bisogna dire le cose come stanno: i mutamenti riguarderanno anzitutto il settore creditizio, dove l’ingordigia e la speculazione, soprattutto americana, hanno prodotto la distruzione di risorse che cittadini ed imprese gli avevano affidato. Speriamo si chiuda definitivamente la stagione della finanza creativa – nel pubblico e nel privato – e delle ricchezze costruite sulla speculazione».