Tutti gli articoli di gianni

Azienda Pubblica a Salerno

 Si svolge oggi a Salerno il workshop di Azienda pubblica su “governare e programmare”. E’ l’incontro degli aziendalisti italiani che si occupano di amministrazioni pubbliche:   programma_definitivo

Presento una relazione su “La crisi dei controlli: un problema di governance”, la cui traccia è qui disponibile: controlli-governance

Qualità dinamica nella scuola

Daniel Pennac in Diario di scuola racconta la sua esperienza di pessimo studente che ha finito per diventare professore e scrittore. L’intervista e il video del dibattito con Sfefano Benni  offrono una ulteriore manifestazione del concetto di qualità dinamica applicato alla scuola.

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Ne emergono indicazioni che vanno controcorrente:  “Ho sempre pensato che la scuola fosse fatta prima di tutto dagli insegnanti. In fondo, chi mi ha salvato dalla scuola se non tre o quattro insegnanti?”.

“Tutti i miei fallimenti, quando sono divenuto professore, li ho capitalizzati per trasformarli in sapere. E giuro che è stato un processo intellettuale davvero stimolante. Io so che vuol dire la paura di non saper soddisfare una domanda. La risposta, per tutti e per i bambini soprattutto, è il modo con cui costruire e rinnovare la propria identità. E’ una paura che non ci abbandona mai. Così da professore ho voluto aprire le porte del cervello dei miei “somari” liberandoli da questo sentimento soffocante, terribile. Purtroppo non sempre ci sono riuscito”.

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La banalità del cambiamento

IBM mette a disposizione i risultati dell’edizione 2008 del Global CEO study: gli oltre 1000 capi azienda di tutto il mondo intervistati dallo studio dicono che l’impresa del futuro fa del cambiamento la sua nuova routine. Per questo, di fronte a un ambiente sempre più volatile,occorre la guida di forti valori d’impresa: ceo_report

E’ interessante, ma anche un po’ ripetitivo, a noi italiani non può non venire in mente la filosofia del Gattopardo, che a suo modo accettava il cambiamento stando ben saldo nei propri valori.

Istruzione superiore e cambiamento

Il concetto che il cambiamento è continuo e incessante sta diventando la banalità di questo decennio. Questo almeno ci dice Guy Neave – un maestro degli studi internazionali di education – nel discorso tenuto nella sua festa di addio al Centre of Higher Education Policy Studies dell’Università di Twente: “la gabbia di vedetta e il banco dei rematori” :  neave . Un discorso che vale la pena di leggere.

Se un’ idea viene presa per buona da tutti senza un’ombra di dubbio diviene una banalità. E il compito degli studiosi liberi è di non prendere per buone le idee che nessuno discute.

La leadership secondo Marchionne

Le università italiane hanno dato tante lauree honoris causa con scarse valenze di contenuti. Questa del Politecnico di Torino all’amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne un contenuto forte ce l’ha e nella relazione opportunamente messa a disposizione sul sito del Poli troviamo tanti spunti, in particolare sul tema della leadership:   intervento marchionne

Ne sottolineo uno solo:

“la vera validità di un amministratore delegato oggi si può pesare solo in termini di impatto umano che ha sulla struttura.”

Cristiana Compagno è Rettore a Udine

Apprendo oggi con soddisfazione che la collega Cristiana Compagno, docente di materie economico-aziendali e particolarmente competente sui temi dell’innovazione, è stata eletta Rettore dell’Università degli studi di Udine. Mi associo a quanto espresso dal presidente  dell’Accademia Italiana di Economia aziendale, Roberto Cafferata: “…E’ la prima volta per una donna che insegna materie economico-aziendali. L ‘Aidea è onorata di avere tra i propri soci il nuovo Rettore…”. Per me è un segno di vitalità e di speranza per il futuro delle università italiane.

Università e cambiamento

Martedì 27 maggio alle  18,00 alla Casa della Cultura di Milano  davanti a un esiguo pubblico è stato presentato il libro “L’università di fronte al cambiamento”, a cura di Roberto Moscati e Massimiliano Vaira, Ed. Il Mulino, con interventi di Giulio Ballio, Luigi Berlinguer,  Guido Martinotti, Michele Salvati, Roberto Moscati . Il libro si segnala per l’impostazione riflessiva, problematica e molto ben documentata rispetto a quei problemi delle riforme dell’università che troviamo così banalizzati sui quotidiani di informazione.

L’occasione del dibattito è stata un po’ persa data la scarsa partecipazione del mondo accademico milanese e l’eccessiva prolissità dei relatori. Oggi tuttavia  si è avuto via Internet un commento di Abruzzese, cui mi sono collegato anch’io: dibattito