Come si pongono le istituzioni verso cultura e ricerca scientifica

L’intervento agli Stati Generali della Cultura del Presidente Giorgio Napolitano è stato significativo per tanti motivi. Richiamando tra l’altro l’art. 9 della Costituzione ha detto: “Difendo l’articolo 9 come uno dei principi fondamentali della Repubblica e della Costituzione, come scelta meditata, lungimirante e di sorprendente attualità; anche per come ha saputo abbracciare in due righe tutti gli aspetti essenziali del tema che ancor oggi dibattiamo (e voglio rendere omaggio a quei signori che sapevano scrivere in due righe una norma: sapevano scrivere in italiano le leggi, e innanzitutto la Legge fondamentale). Vogliamo rileggerle, quelle due righe? Cito anche il primo comma, non solo il secondo: «La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica» – e già questo è un accoppiamento che non dovremmo mai trascurare nei nostri discorsi: cultura e ricerca scientifica e tecnica. L’articolo quindi continua: «La Repubblica tutela il patrimonio storico e artistico della Nazione». Ebbene, quanto oggi le istituzioni della Repubblica «promuovono» e «tutelano»? Promuovono e tutelano ancora pochissimo, in modo radicalmente insufficiente.”

Questo richiama alla mente la vicenda delle modifiche ottenute nello statuto della regione Lombardia per quanto riguarda i rapporti  tra regione e le università e la ricerca scientifica, di cui  al precedente post: , ricerca-e-innovazione-nello-statuto-della-lombardia v. anche le-universita-lombarde-e-lo-statuto-della-regione