L’ingorgo legislativo

Ormai sono chiari gli effetti dell’ingorgo normativo di cui parla  antonio zucaro sul sito eticapa: la bulimia legislativa indice le amministrazioni a  dedicare sempre più risorse alle funzioni di regolazione interna (di auto-amministrazione) per evitare di incorrere in sanzioni e sempre meno risorse sono destinate ai servizi che producono valore sociale e pubblico. Forse è vero che non è tempo di coltivare velleità di grandi riforme destinate ad essere eluse e ad alimentare nuove delusioni. Tuttavia, si deve rilevare che la tempesta normativa degli ultimi anni si caratterizza per una serie di effetti negativi non desiderati, che ormai sono evidenti e che richiedono non tanto un tempo di apprendimento legato a un processo di assimilazione o sedimentazione, quanto una difesa.

Ci sono ingorghi normativi da rimuovere, nodi gordiani da districare, cui non si può evitare di riportare attenzione, perché sterilizzano e bloccano le potenzialità positive sia di risparmio che di innovazione.

Riforme efficaci non possono ignorare questa realtà; non basta concentrare l’attenzione su una operatività intelligente; servono interventi strutturali che orientino l’ordinamento giuridico che presiede al funzionamento delle amministrazioni pubbliche in una direzione compatibile con la complessità e il dinamismo del contesto in cui queste sono chiamate ad operare.