Zappa e l’economia aziendale

Vittorio Coda  ha inserito in wikipedia una voce su Gino_Zappa  che espone tra l’altro i fondamenti dell’economia aziendale. Un testo prezioso  in questa fase di turbamenti che investono anche le basi scientifiche delle discipline economiche… Ecco un passaggio di grande importanza:

L’Economia aziendale, già nell’impostazione datane da Zappa in Tendenze nuove (1927) e nel Reddito (1937), ma, soprattutto, nelle Produzioni (1956-57) e nelle Aziende di consumo (1962), emerge come disciplina volta ad assicurare il progresso economico, civile e sociale.

Tale tendenza scaturisce, in primo luogo, dalla centralità delle relazioni fra istituti e all’interno degli stessi, relazioni fondate su nessi sociali, e non su un sistema semplificato di relazioni di puro scambio. I nessi sociali evidenziano il profilo solidaristico della vita economica delle aziende: l’Economia aziendale propone una visione del mondo economico, in cui, tra lo stato e gli individui, si interpongono, in gran numero e varietà, i complessi istituti di azienda, che vedono gli uomini “effettivamente operare in solidarietà di intenti, di sforzi e di mezzi con altri uomini” per il soddisfacimento dei loro bisogni (Zappa 1956, p.62), intrecciando “nessi numerosi e tenaci, estranei non di rado agli scambi di mercato” (Zappa 1962, pp. 700 s.).

In secondo luogo, la connaturata aderenza alla realtà, propria dell’Economia aziendale, costituisce antidoto contro ogni concezione riduttiva della natura umana e della vita economica. Ecco alcune affermazioni che testimoniano la presa di distanza dall’ipotesi dell’homo economicus e dalle teorie su di essa costruite: l’uomo “come operatore di azienda non è mosso unicamente da motivi utilitari”; “l’altruismo è nell’uomo un carattere primario, peculiare della sua natura di animale socievole” (Zappa 1962, p. 687); “nelle aziende si compongono gli interessi dei singoli e per il bene comune si moderano gli egoismi particolari” (Zappa 1956, p. 38). In sostanza, l’uomo non è portatore solo di bisogni materiali, ma anche di bisogni che hanno a che vedere con la sfera spirituale, intellettuale, morale, sociale.