Tra scandali ed etica

Diario di Repubblica affonta in modo interessante il tema della professione medica tra scandali ed etica e delle  incertezze suscitate dagli sconcertanti episodi di attualità.  Ignazio Marino sostiene che “vadano introdotti nel nostro sistema sanitario criteri che valutino esclusivamente il merito e la qualità dei risultati”…  Semplifica forse un po’ troppo la questione quando afferma che  un sistema di valutazione che valga per tutti “basato non sulla produttività tout court ma sulla qualità delle cure”..  “non è difficile dal punto di vista del metodo ma lo è concettualmente perché pochi in Italia sono favorevoli alla verifica del proprio lavoro e difficilmente si accetta di essere valutati, ed eventualmente premiati o sanzionati, sulla base dei risultati ottenuti”.

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Peraltro, sempre nello stesso numero di DiarioMarco Bobbio aggiunge  che “i controlli non dovrebbero limitarsi agli aspetti formali e quantitativi (facili da verificare)… è più facile che venga preso nella rete chi dedica più tempo ai pazienti che alle relazioni”…”bisogna entrare nel merito degli interventi per verificare l’appropriatezza delle scelte, la qualità delle prestazioni, l’efficacia dei risultati”. E questo sicuramente presenta qualche problema metodologico in più rispetto a quanto Marino vuole fare intendere.