Le Università lombarde e lo statuto della Regione

 Il nuovo Statuto di autonomia delle Regione Lombardia è stato di recente approvato in prima lettura dal  consiglio regionale, con voto bipartisan. Il confronto tra tutte le parti coinvolte ha portato a un risultato ampiamente condiviso, grazie anche all’impegno del Presidente della Commissione Statuto Giuseppe Adamoli. Tuttavia per quanto riguarda il rapporto tra università e politica sono emerse notevoli criticità. Ho fatto parte, insieme ai colleghi Fontanesi e Stella, della Conferenza delle autonomie regionali come rappresentanti delle 12 università lombarde. In questa sede abbiamo cercato di esprimere il disagio delle università ed anche del mondo della scuola e delle camere di commercio di fronte ad una posizione, condivisa da ampia parte degli schieramenti politici che intendeva escludere le cosiddette autonomie funzionali (Istituti scolastici, Università, Camere di commercio, appunto) dal nuovo Consiglio delle autonomie formato da rappresentanti dei soli enti territoriali (Comuni, Province, Comunità montane). Il documento   da noi redatto e approvato da tutti i Rettori lombardi ha criticato questa pretesa ed è servito alla fine per ottenere l’inclusione anche delle autonomie funzionali nel nuovo organismo, configurato dallo Statuto di autonomia della Lombardia, almeno per quant riguarda la trattazione delle materie di maggiore interesse.