La senatrice a vita elena cattaneo torna sulla polemica su Human Technopole con parole dure: “Destinato a diventare una corte di vassalli. La ricerca italiana merita fondi e trasparenza”
La senatrice a vita elena cattaneo torna sulla polemica su Human Technopole con parole dure: “Destinato a diventare una corte di vassalli. La ricerca italiana merita fondi e trasparenza”
L’ editoriale di Administrative Science Quarterly pone l’interrogativo del significato stesso degli scientific journals di fronte non solo alla grande diffusione di contenuti sul web ma anche al ruolo spesso improprio che le misure bibliometriche, focalizzate proprio sugli articoli su questi journals, stanno assumendo nel mondo della ricerca. Ne deriva una interessante riflessione sul posizionamento di diversi ambiti di pubblicazione rispetto al sistema della ricerca e alle sue forme organizzative.
La newsletter della AIV , l’associazione italiana di valutazione, pubblica un confronto sulla valutazione della ricerca: nel mio intervento sostengo la necessità di adottare metodi e sistemi valutativi che assicurino il pluralismo e la varietà degli approcci scientifici nell’ambito delle diverse discipline.
Il Dipartimento di Economia, Management e Metodi quantitativi dell’Università statale di Milano ha assegnato il premio alla ricerca scientifica per il 2013 nella categoria Ricercatori Senior a Matteo Turri per il paper Rebora, G., Turri, M. (2013) The UK and Italian research assessment exercises face to face. Research Policy 42, 1657– 1666.
Non si può governare la complessità della ricerca scientifica con metodi meccanici a base di elenchi e di indicatori meramente numerici come pretende di fare l’Anvur nella valutazione applicata ai vari aspetti dell’università; un mare di critiche tutt’altro che motivate da mero conservatorismo sta ormai sommergendo le iniziative dell’Agenzia:
Finalmente si discute seriamente sulle implicazioni dei criteri di valutazione della ricerca. Le iniziative dell’Anvur hanno innescato le reazioni di diversi esponenti delle discipline umanistiche: il dibattito ospitato da La Repubblica entra in profondità nella tematica:
– la-ricerca-ha-bisogno-di-una-lingua
– ma-italiano-rimane-la-lingua-dell’umanesimo
– se-scrivere-in-inglese-aiuta-la-nostra-ricerca
– la-ricerca-e-l’italiano-tradito
I primi timidi segnali di vita dell’Anvur l’Agenzia di valutazione dell’università e della ricerca dopo la sua lunga (5 anni) gestazione si scontrano subito con una realtà troppo complessa per la mentalità schematica degli aspiranti valutatori: si confronti il primo documento sui criteri per i futuri riconoscimenti dell’idoneità ai ruoli della docenza (presentato come avvio di un dibattito) con la reazione di uno dei tanti opinionisti dei grandi quotidiani che provengono dagli ambienti accademici della-loggia
Nei prossimi mesi ci sarà da divertirsi… si tenga conto che sono passati due anni dall’annuncio enfatico del ministro che si sarebbe avviata l’anagrafe delle ricerche e pubblicazioni e che nulla si è visto ancora in questo ambito … l’Anvur non ha ancora sede, personale, risorse … e dovrebbe in poco tempo secondo il documento proposto al dibattito garantire e certificare le liste di pubblicazioni di potenziali commissari per le valutazione di tutte le discipline
Lorenzo Caselli sul nuovo numero della rivista online impresaprogetto apre una riflessione importante sul futuro dell’aziendalismo italiano, con il passaggio generazionale in corso e la crescente apertura internazionale della disciplina. Mi fa piacere di vedere ripreso un argomento che ho sollevato in varie occasioni, adombrando i limiti dei rating che riguardano il mondo delle università e della ricerca scientifica: “Mutatis mutandis le critiche che recentemente sono state rivolte alle agenzie di rating internazionali che valutano lo stato di salute economica e finanziaria dei diversi Paesi potrebbero in qualche misura valere anche per il nostro caso”.
Nel momento in cui l’enfasi mediatica è sui rankings di università e strutture di ricerca, questo paper britannico va controcorrente, sostenendo tra l’altro l’idea che sia meglio valutare i risultati individuali dei ricercatori piuttosto che quelli dei dipartimenti o altre strutture.
Molte polemiche sull’università sono pretestuose. La valutazione dei docenti e ricercatori è questione controversa, tuttavia quando la produttività è inesistente è facile anche misurarla: dottori in fallunnolità
Purtroppo i provvedimenti sinora presi non sembrano efficaci neanche in questo ambito…