La newsletter di parole di management riporta l’intervento di Gianfranco Dioguardi sul mio libro Governare le organizzazioni nel rumore e nel-caos
La newsletter di parole di management riporta l’intervento di Gianfranco Dioguardi sul mio libro Governare le organizzazioni nel rumore e nel-caos
Quale migliore illustrazione del concetto di performance che il gesto semplice della poliziotta di Genova che si toglie il casco di fronte ai manifestanti. Lungi da essere un concetto burocratico performance evoca non solo il risultato di un’azione, o la validità di una prestazione, ma anche la rappresentazione che ne viene fatta, con il suo impatto visivo, comunicativo e spettacolare, come quella che un attore teatrale compie sul palcoscenico o un team sportivo sul campo di gioco. La performance gioca la sua efficacia nell’interazione in tempo reale tra attore, contesto e audience.
L’esempio di accenture potrebbe essere contagioso: la pesante routine della valutazione del personale che la periodicità annuale caratterizza come rito burocratico è vissuta con insofferenza, soprattutto dal management intermedio. E’ tempo di innovare anche in questo campo …
Si è tenuto venerdì 25 giugno per iniziativa dell’ANVUR un incontro denso di contenuti su la buona amministrazione nelle università con la discussione delle linee guida sulla valutazione della performance nei settori dell’università e degli enti di ricerca. E’ disponibile on line l’intera registrazione del dibattito, una maratona di 8 ore. Nel mio intervento (inizio: 7.20.55), ho sottolineato l’importanza di assumere un concetto integrato di performance delle strutture, superando la separazione tra componente docente e componente tecnico amministrativa.
Il performance management nelle PA si sta rivelando sempre più una partita difficile come con renato ruffini e matteo turri argomentiamo in questo articolo riferito al caso dei ministeri italiani. Sull’argomento è appena uscito un volune dell’AREL cui ho contribuito con il capitolo: reinventare il ciclo della performance
La rivista italianieuropei ha ospitato nel numero di novembre una serie di interventi sul disegno di legge di riforma della PA attualmente in discussione al Senato. Nel trattare il tema della valutazione dei risultati ho sottolineato come “i provvedimenti di riforma ora in discussione rappresentano solo un avvio per una riflessione più profonda ormai necessaria sull’ordinamento statuale e non solo sull’amministrazione pubblica. Lo “Stato polimorfico e pluralista”, che accoglie e ricomprende logiche istituzionali diverse e complementari, come quelle del welfare, della regolazione, della sussidiarietà è ormai una realtà che necessita però di un riconoscimento esplicito e richiede visioni nuove e più elaborate del rapporto tra fini e mezzi, tra politica e amministrazione, tra assetti istituzionali e strutture organizzative, tra forme giuridiche e modalità di regolazione”.
Il n. 260 di Sviluppo & Organizzazione contiene alcune riflessioni sul performance management, che trovano sintesi nell’editoriale
Il sito eticapa ha pubblicato il mio intervento sul performance management nelle PA, dove si esaminano alcuni aspetti del nuovo ciclo di riforme della PA che si sta aprendo alla luce dei passati fallimenti e delle esperienze internazionali
Lunedì 28 maggio la “disperata ricerca di performance nelle organizzazioni” sarà il tema guida del XIII workshop dei docenti di organizzazione aziendale che si terrà a Verona. Nell’occasione coordinerò un panel su “le amministrazioni pubbliche e le sfide del cambiamento: processi, prestazione e risultati”.
L’articolo di Checchi e Turri su La Voce.info evidenzia in modo puntuale come sia rilevante il divario tra il dichiarato e il reale per quanto riguarda le politiche governative di premio e incentivazione della peformance nel campo dell’università (ricerca e didattica). Di fatto in regime di risorse calanti si sanano sempre le situazioni critiche e nella sostanza si conferma l’esistente.