Sta per uscire la raccolta di articoli rappresentativi dei 50 anni di Sviluppo & Organizzazione.
Nell’intervista a Repubblica Christine lagarde offre un quadro realistico dei problemi dell’economia e finanza globale; fra gli aspetti di preoccupazione include significativamente l’incontrollabilità delle grandi organizzazioni: “la mia seconda preoccupazione, avendo ricoperto incarichi manageriali, è che le organizzazioni molto grande e complesse diventano molto difficili da gestire, ed è ancora più difficile costringerle a rendere conto del loro operato”. Ecco un tema, non nuovo ma mai risolto, che merita tenere presente per il futuro…
L’articolo di Simonetta Fiori i soci tenuti all’oscuro sulla gestione della crisi Carocci e sul ruolo dell’Associazione Il Mulino riesce a dire molto in poco spazio sulla deriva delle organizzazioni del nostro tempo governate da un management sempre più appiattito su un presente senza respiro, che ignora il passato e subisce il futuro che verrà; è un contesto di generale depressione che la sociologa Chiara Saraceno arriva a rappresentare con crudezza: “La verità è che ci hanno sbattuto in faccia la nostra inutilità”.
Articoli come questo di Mats Alvesson : a stupidity based theory of organizations smontano le favolette correnti sull’economia della conoscenza e le smart organizations che valorizzano in mille modi competenze e talenti delle persone. Senza un approccio realistico alle problematiche delle risorse umane non si va da nessuna parte …
E’ uscito leadership & organizzazione con le 14 interviste di Chiara Lupi ad “altri manager”, o “manager altri”, personaggi che guidano organizzazioni particolari, dove gli aspetti economici, industriali e commerciali non sono dominanti rispetto a finalità più ampie che possono essere di ordine etico, estetico, culturale, creativo e altro ancora. Insieme a Renato Boniardi di GEA ho cercato di trarre da questi interventi alcuni spunti di riflessione in ottica organizzativa e di management.
Nel dibattito organizzato dalla società di consulenza internazionale mercer il tema della successione agli amministratori esecutivi e quello della pianificazione delle carriere è stato affrontato come una opportunità di riflessione sull’organizzazione, sui ruoli, sulle competenze interne alla luce degli scenari strategici, al di là delle tecniche più o meno sofisticate che possono essere adottate.
Mentre si dibatte sui premi allo studente dell’anno proposti dal Ministro Profumo vale forse la pena di considerare la prassi premiale delle organizzazioni militari, che hanno più esperienza in materia, per esempio con gli encomi delle fiamme gialle
A distanza di qualche hanno dal fallimento lehman, mentre la crisi generata dal mondo della finanza non finisce, merita riconsiderare le lezioni tratte in quel momento da Michael Beer lehman-strategy-failure-leadership-managing Cinque parole sintetizzano le scelte sbagliate: purpose, strategy, risk, motivation and truth.
“Vedono il management come un fine in sé” e “dimenticano che l’università esiste per l’insegnamento e la ricerca”. Questa è la critica che emerge anche negli Stati Uniti in libri come The Fall-of Faculty contro gli eccessi degli amministratori di professione che hanno fortemente aumentato influenza e potere nell’ambito delle strutture accademiche. La deriva del managerialismo che tanto ha giocato nella crisi della finanza mondiale si estende a settori come l’education ….